e poi mi è scesa la catena, nonostante la dolce sera di giugno, gli uccellini e il campo di girasoli in fiore.
lo so che non devo andare a vedere i documentari sulle tragedie umane, ma ci vado lo stesso e va sempre a finire che soffro e che mi voglio ammazzare, perché non voglio vivere in un mondo così, dove ci sono persone (persone?) che stuprano e torturano, distruggendo per sempre la vita di innocenti. non è possibile che esista tanta violenza e tanta ignoranza, non voglio crederci e non voglio vedere.
e invece ho visto questo documentario sui profughi nordafricani, fermati in Libia e trattenuti illegalmente nelle prigioni, alla mercè di soldati feroci e senza pietà. e il mio cuore si è spezzato.
poi, all'uscita dai giardini, ho visto un uomo che picchiava il suo cane solo perché il cane gli era sfuggito ed era andato ad aggredirne un altro. tra cani si usano queste bagatelle, ma l'uomo si è arrabbiato perché non ha saputo trattenere il suo cane e invece di schiaffeggiare se stesso, per la sua inettitudine, ha pensato bene di picchiare il cane.
il guaito del cane - come l'urlo di chi non ha colpa di essere quel che è - mi trafiggeva le orecchie e non so come ho fatto a non buttarmi con la clio contro a un palo per il dolore.
ho provato a pensare a cose belle, al giorno più bello della mia vita, ma mi sono venuti in mente almeno 5 o 6 giorni più brutti della mia vita e neanche uno bello.
oggi ho aspettato paziente, da sola in ufficio, ma la sofferenza era lì, accanto a me e non mi abbandonava.
al tramonto mi sono venute in mente un paio di cose per cui vale la pena vivere: il caffelatte e il gelataio, che stasera, quando mi ha vista, mi ha detto "tu sei venuta a prendere la nocciola che mercoledì non avevo fatto, vero?". e mi ha dato un motivo per restare.
19 giugno 2009
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1 commento:
È così, ziadora. È così e basta, non c'è neanche da commentare. Non c'è neanche da discutere. Per questo, raggiunta l'età della ragione, ci si astiene dall'andare a vedere certi documentari. Perché tanto comunque nulla ci può risparmiare lo spettacolo del cane.
Per questo certi di noi decidono di vivere di balocchi, e di cercare di rimanere lontano dal male, per quanto possibile.
Poi, non è possibile.
Anche perché dentro di noi.
Ti consiglio di leggere Ceronetti.
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