la danza è stata una scoperta tardiva e oggi è la cosa che più mi fa sentire in armonia con l'universo. non so perché, non me lo spiego proprio. non ho mai avuto una passione così, che va oltre la mia razionalità. posso solo dire che il piacere di muovermi a tempo di musica mi fa fare le pirouette in casa, gli arabesque in ufficio, il port de bras in macchina e mi fa sentire, scusate la parola, felice.
la danza, prima di tutto, mi ha messa di fronte ai miei limiti: le gambe che non si alzano oltre i 45 gradi, gli addominali doloranti, la difficoltà di coordinare braccia e gambe. poi mi ha sbattuta di fronte a uno specchio, in tenuta da mimo, e per fortuna che sono miope. la danza mi ha resa di nuovo principiante, incapace, goffa, gallinacea.
il mio gruppo di danza è composto da persone di diversa estrazione: solitamente negli spogliatoi si parla dell'interrogazione di italiano o di boy scout e io faccio di sì con la testa.
il mio insegnante di danza ci insegna i trucchi del mestiere come se ci stesse preparando per andare al Bolshoj e io lo adoro per questo.
nella sala in cui proviamo la sbarra rischia sempre di staccarsi dal muro e il pavimento è sconnesso.
oggi, durante la lezione, è venuto un tipo a fotografarci. io indossavo un paio di pantaloni verdi macchiati e una maglietta di cotone color vomito. però avevo una bellissima cintura con un fiore nero di pelle. se il fotografo decide di ricattarmi, sono fritta.
nonostante l'assoluta follia di tutto questo, io la amo, la danza classica.
18 maggio 2009
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1 commento:
Che bello!
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