04 novembre 2007

Specialista in malinconia

Mi sono sempre distinta come specialista in malinconia.
Quando è estate ho malinconia delle fredde sere d'inverno, passate a mangiare caldarroste intorno al camino. Siccome non ho il camino, ho anche nostalgia di possedere un camino. Ho malinconia per le vite che non ho vissuto e per le scelte che non ho fatto, per i bambini che non ho partorito e i mariti che non ho sposato. Ho nostalgia di rapporti più profondi e meno superficiali, mi mancano tutti i gatti e i cani che non ho adottato. Da giovane spesso avrei voluto trovarmi in posti diversi da quelli in cui mi trovavo: se ero all'università volevo stare al cinema, se ero al mare mi mancava Bologna.
Non ho mai capito quanto effettivamente è diffusa questa patologia della malinconia, e se ci sono altre persone malate come me. Mi sono spesso sentita una mosca bianca (malinconia per la macanza di persone simili) e ho cercato di rimediare a questo difetto di fabbricazione come meglio potevo, cercando di diventare più ridanciana e allegra. Ho ottenuto soltanto di affinare il mio senso dell'umorismo fino all'estremo limite del cinismo e adesso riesco a leggere la realtà con meno disperazione. Ma certe volte, quasi inconsapevolmente, mi ritrovo ad avere malinconia di quella che ero.

immortale

a roma, ancora una volta, per un'altra grande avventura.
andiamo a vedere lo spettacolo di julio bocca, tutto danzato sulle musiche del tango. ad accompagnare bocca c'è una orchestra dal vivo, due cantanti eccezionali e una ghenga di ballerini giovanissimi.
l'ottimo julio invece ha già i suoi anni, ma ancora una presenza scenica invidiabile. è bello, da vestito e da seminudo, è espressivo, e poi balla come un dio. balla da solo, con una tavola, con i suoi ballerini e con un scala, facendoci stare in tensione per tutto il pezzo.
in sala la gente è elettrizzata, segue lo spettacolo in silenzio e si scortica le mani in applausi alla fine di ogni brano. io faccio il mio applauso speciale, quello che risuona nell'aria e che fa vergonare chi mi sta accanto per via del terribile frastuono.
siamo tutte commosse io e le mie amiche che gli gridano "immortale", "infinito". io gli grido, sottovoce e un po' pudica "ti voglio bene!" perché non si può non amare un artista così.
cala il sipario, e julio viene a prendersi l'ultimo applauso in accappatoio. in sala c'è anche una attrice famosa, vecchia e meravigliosa cariatide, elegantissima, che incontriamo poi per strada, stipata con altre 4 persone in una fiesta scassata.
noi abbiamo voglia di ballare e cantiamo a squarciagola un tango, tanto per cambiare. l'aria di roma è inquinata ma dolce, la notte è accogliente. in milonga c'è poca gente e ci rompiamo le palle. la nostra voglia danzereccia non viene soddisfatta, ma non può mica sempre essere tutto perfetto!